In un panorama economico internazionale caratterizzato da incertezze e rallentamenti, l’acqua minerale italiana brilla come un autentico campione dell’export nazionale. Il 2024 si è chiuso con risultati straordinari per il settore, che ha raggiunto cifre mai viste prima e performance nettamente superiori a quelle dell’intero comparto alimentare. Ettore Fortuna, Vice Presidente di Mineracqua, celebra questi successi ma avverte sui rischi all’orizzonte, in particolare quelli legati alle politiche commerciali statunitensi.
I numeri di un successo senza precedenti
I dati parlano chiaro e raccontano una storia di eccellenza tutta italiana. Mentre l’export complessivo del Paese ha subito una contrazione dello 0,4% e il settore alimentare è cresciuto dell’8,6%, le acque minerali italiane hanno registrato un balzo in avanti del 28,5%, raggiungendo il valore record di 1 miliardo e 408 milioni di euro. Un risultato che conferma il trend positivo già avviato nel 2023, quando il settore aveva segnato un incremento del 20,9%.
Non solo il valore economico ha visto una crescita significativa, ma anche i volumi esportati sono aumentati del 12,9%. La differenza tra questi due dati rivela un ulteriore elemento positivo: il valore unitario del prodotto ha beneficiato di un apprezzamento sui mercati internazionali, segno della crescente valorizzazione della qualità delle acque minerali italiane.
La geografia dell’export: USA in testa, Europa sempre più importante
L’analisi dei mercati di destinazione offre una panoramica interessante delle dinamiche globali del settore. Gli Stati Uniti mantengono saldamente la posizione di principale mercato per le acque minerali italiane, con un valore di export pari a 476,7 milioni di euro e una crescita del 28,5% rispetto all’anno precedente.
In Europa, i principali acquirenti sono:
- La Francia, con importazioni per 158,7 milioni di euro
- La Germania, che ha aumentato i suoi acquisti del 36,5%, arrivando a 90,4 milioni di euro
- Il Regno Unito, che ha fatto registrare una crescita sorprendente del 165,8%, per un valore di 84 milioni di euro
Complessivamente, il mercato dell’Unione Europea insieme al Regno Unito rappresenta uno sbocco fondamentale, con un valore di export pari a 491,7 milioni di euro. Questo dimostra come le acque minerali italiane siano apprezzate tanto nei paesi vicini quanto oltreoceano.
Le minacce all’orizzonte: l’ombra dei dazi americani
Nonostante l’eccellente performance del 2024, il settore guarda al futuro con una certa preoccupazione. Ettore Fortuna, Vice Presidente e Consigliere Delegato di Mineracqua, esprime le sue preoccupazioni per le possibili evoluzioni delle politiche commerciali statunitensi: “Non possiamo ignorare le incertezze legate ai dazi minacciati dall’amministrazione Trump, che potrebbero compromettere la crescita del nostro settore negli Stati Uniti, il nostro primo mercato di riferimento“.
La questione è particolarmente delicata, considerando che gli USA rappresentano un terzo dell’intero export di acque minerali italiane. Fortuna lancia quindi un appello alle istituzioni: “È fondamentale che le istituzioni italiane ed europee lavorino per scongiurare queste misure, che penalizzerebbero ingiustamente un’eccellenza agroalimentare italiana“.
Il paradosso italiano: successo globale e criticità domestiche
Accanto al trionfo internazionale, emerge però una contraddizione nel mercato interno. In Italia, mentre la distribuzione organizzata mostra segnali positivi con una crescita dell’1,7% in volume e del 2,7% in valore, si osserva una tendenza preoccupante nel settore della ristorazione.
Molti ristoratori stanno infatti sostituendo le acque minerali in bottiglia con acque potabili microfiltrate o osmotizzate, spesso prive dei necessari controlli da parte delle autorità sanitarie. Una pratica motivata da considerazioni economiche: evitare i costi di magazzino e refrigerazione, ottenendo al contempo margini più elevati vendendo queste acque a prezzi paragonabili a quelli delle acque minerali in bottiglia.
“È preoccupante assistere a una progressiva marginalizzazione del prodotto nella ristorazione italiana, dove si osservano alternative prive di controlli adeguati“, commenta Fortuna, aggiungendo che “questa scelta, apparentemente conveniente, rischia di compromettere non solo la qualità dell’offerta ai consumatori, ma anche l’immagine complessiva della nostra ristorazione“.
Un’eccellenza riconosciuta del Made in Italy
Il successo internazionale delle acque minerali italiane non è casuale. Come sottolineato anche dagli studi del Censis, queste rappresentano a pieno titolo un elemento del patrimonio del Made in Italy e dell’Italian way of life, grazie alle loro caratteristiche uniche e all’elevata qualità.
“L’industria dell’acqua minerale italiana rappresenta un patrimonio da tutelare e valorizzare anche sul mercato nazionale, affinché il consumatore possa sempre contare su qualità, sicurezza e autenticità“, conclude Fortuna, evidenziando la necessità di proteggere questo settore d’eccellenza sia dalle minacce esterne che dalle pratiche discutibili sul mercato interno.
Consumatori sempre più consapevoli
Un elemento di speranza per il futuro del settore viene dalla crescente consapevolezza dei consumatori. “I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli di questa pratica [la sostituzione con acque filtrate] e siamo certi che sceglieranno con maggiore attenzione e responsabilità“, afferma Fortuna, sottolineando come la trasparenza e l’informazione possano essere strumenti efficaci per contrastare pratiche commerciali discutibili.
Mineracqua: 35 anni di impegno per il settore
A rappresentare e difendere gli interessi del comparto c’è Mineracqua, la Federazione che, all’interno di Confindustria, associa le imprese delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente. Attiva da 35 anni (è stata costituita nel maggio del 1990), Mineracqua promuove la filiera italiana dell’acqua minerale naturale, collocando l’Italia tra i primi produttori mondiali insieme a Francia e Germania.
Le acque minerali rappresentano un prodotto percepito dagli italiani come direttamente funzionale al benessere personale e a uno stile alimentare sano. Un patrimonio di qualità che, come dimostrano i dati sull’export, viene sempre più riconosciuto e apprezzato anche all’estero.