Dopo il lockdown un’alimentazione corretta

19 Maggio 2020
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Siamo ripartiti! Molte aziende hanno riaperto e in tanti sono rientrati al lavoro con un ripristino dei contatti sociali che potrebbe favorire il rischio di nuovi contagi: rischio che si può arginare rispettando il distanziamento sociale e l’uso di guanti e mascherine, insieme ad una ottimale capacità di difesa del sistema immunitario.

Il benessere immunitario dipende anche da alimentazione, stile di vita e costituzione individuale. La Dott.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition e Claudio Maffeis, Professore di Pediatria all’Università di Verona, esperti dell’Osservatorio Grana Padano (OGP), propongono alcune raccomandazioni che possono aiutare adulti e bambini in questa fase particolare.

Rispetto alla composizione della dieta – ha sottolineato Maffeis – è importante contenere la quota di grassi, che favorisce l’aumento del grado d’infiammazione, e aumentare quella di frutta e verdura, che la riduce. Inoltre, per ottimizzare le funzioni del sistema immunitario sono importanti le vitamine C, E, A, D e i minerali antiossidanti zinco e selenio”.

Questi micronutrienti sono indispensabili al normale lavoro difensivo svolto dal sistema immunitario, in particolare le vitamine C e D. Sebbene non sia dimostrato un effetto terapeutico diretto nei confronti delle infezioni, la loro carenza può ridurre l’efficienza difensiva del nostro sistema immunitario.

Questa raccomandazione è valida anche per i bambini: le evidenze scientifiche disponibili suggeriscono, infatti, che vitamina C e vitamina D possano contribuire alla difesa dalle infezioni virali che interessano le vie respiratorie. E’ importante che questi nutrienti siano assunti con il cibo e che vi sia anche un’esposizione al sole sufficiente per la produzione di vitamina D.

E’ importante quello che mangiamo, ma anche quanto mangiamo – ha spiegato Barichella – I dati epidemiologici mostrano una relazione diretta tra l’aumento dell’indice di massa corporea (BMI) e il rischio di gravi complicanze in caso di infezione da Covid-19. L’accumulo di tessuto adiposo favorisce, infatti, uno stato infiammatorio cronico, che si aggrava in caso d’infezione sistemica. Pertanto, è necessario preservare il peso o ridurlo in caso di sovrappeso, ricorrendo ad un regime alimentare vario ed equilibrato”.

Il periodo di lockdown ha causato due effetti deleteri sulla salute: un aumento degli apporti di cibo ed una riduzione dell’attività motoria. Risultato: aumento del peso corporeo e, ciò che è peggio, aumento della massa adiposa. Che fare quindi? Sfruttiamo la cyclette e il tapis-roulant, per chi li ha in casa: ne avremo giovamento in termini di migliore mobilità articolare, performance muscolare, perfusione cardiaca e dei tessuti periferici e dispendio energetico. Ottimo usare la bicicletta o camminare il più possibile: meglio alzarsi mezzora prima e muoversi a piedi per raggiungere il lavoro o fare la spesa, e praticare d’abitudine allenamenti di attività fisica più volte a settimana, o almeno il sabato e la domenica, facciamolo responsabilmente, senza affollare, creare assembramenti ed evitando gli orari di punta. Anche per bambini è possibile svolgere esercizi e giochi in movimento, fuori ma anche in casa, seguendo i tanti tutorial disponibili sul web. È bene ricordare che l’attività fisica deve essere preferibilmente moderata perché l’eccessiva fatica aumenta la produzione di radicali liberi e tende a deprimere l’efficienza del sistema immunitario.

Corre anche l’obbligo da parte degli specialisti di smentire alcune notizie false, che si sono diffuse sui social nelle scorse settimane, circa i supposti effetti protettivi dell’alcol nei confronti dell’infezione da Coronavirus. Tale assunto non ha alcuna base scientifica, l’alcol (vino, birra, superalcolici) va consumato con moderazione e non prima dei 21 anni: massimo due unità alcoliche al giorno per i maschi, una per le femmine. Gli esperti dell’Osservatorio consigliano di controllare sempre la fonte delle informazioni e ribadiscono che le evidenze scientifiche mostrano che la dieta mediterranea “vera” è quella che meglio rispecchia le esigenze nutrizionali del soggetto sano.

5 CONSIGLI DEGLI ESPERTI DELL’OSSERVATORIO GRANA PADANO

  • Assumere frutta e verdura, che sono molto molto sazianti, ma a bassa densità calorica, e sono ricche in vitamina C;
  • fonti proteiche, quali il pesce azzurro, peraltro ricco in grassi omega 3, i legumi e le uova, che contengono zinco e ferro;
  • derivati del latte, come il Grana Padano, ricco in calcio e antiossidanti come zinco, selenio e vitamina A e B12, oltre a proteine ad elevato valore biologico e il latte fermentato, idoneo anche per i bambini, perché rafforza le difese con duplice meccanismo, cioè integrando la vitamina D e implementando l’apporto di probiotici;
  • cereali integrali che apportano carboidrati complessi a ridotto indice glicemico e vitamine del gruppo B;
  • fare attività fisica senza strafare: minimo 150 minuti a settimana, ottimali 300 tra aerobica a bassa e media intensità ed esercizi di rinforzo muscolare, per i bambini il minimo di attività fisica come giochi di movimento è una ora al giorno, evitando i giochi di gruppo che prevedono il contatto con altri bambini.

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