Fratelli La Bufala: vent’anni di successi e sostenibilità

27 Febbraio 2023
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Fratelli La Bufala, il brand che ha portato l’eccellenza della pizza napoletana in tutto il mondo, compie vent’anni. Fondata da Geppy Marotta nel 2003, l’azienda partenopea conta oggi 50 ristoranti in tutti i continenti e 1200 dipendenti, affermandosi come leader a livello nazionale e internazionale.

L’idea di esportare il know-how della vera pizza di Napoli non era nuova per Geppy, che già nel 1993 aveva aperto una pizzeria a Santa Monica, negli Stati Uniti, diventando il primo ad intuire che l’expertise napoletana avrebbe potuto avere successo anche a migliaia di chilometri di distanza.

Dieci anni dopo, decise di puntare sulla tradizione familiare e sull’identità cilentana per realizzare il suo grande sogno: portare la pizza campana in giro per l’Italia e per il mondo, dando vita a Fratelli La Bufala.

Dopo la prematura scomparsa di Geppy nel 2014, la moglie Lelia Castellano e le figlie hanno preso le redini dell’azienda, dando continuità alla visione del fondatore.

Ma Fratelli La Bufala non si è fermata solo al successo commerciale. L’azienda si è affermata anche come punto di riferimento di un’economia etica ed ecosostenibile, attraverso diversi progetti di spessore.

Sostenibilità sociale

Uno di questi progetti è “Finché c’è pizza… c’è speranza”, il corso di formazione per pizzaioli che ha sede nel carcere minorile di Nisida. Il progetto è nato nel 2010 dall’incontro tra Geppy Marotta e Antonio Franco, presidente di “Scugnizzi”, e offre a 60 ragazzi detenuti l’opportunità di imparare l’arte e il mestiere del pizzaiolo, con l’obiettivo di creare un futuro lavorativo all’interno del gruppo FLB.

Nel 2013, la partnership si è ampliata con la gestione della “Pizzeria dell’Impossibile”, nel quartiere Tribunali di Napoli, dove vengono tenuti corsi per giovani provenienti da realtà a rischio devianze e dove viene offerta una mensa per clochard e cittadini in difficoltà, con oltre cento pizze giornaliere donate gratuitamente.

Sostenibilità ambientale

Ma Fratelli La Bufala ha anche un occhio di riguardo per l’ambiente. Nel 2020, il project civil engineer Francesco Miccoli ha messo a punto il primo forno sostenibile, il “Leaf Oven”, un forno a legna eco-compatibile che consente di cuocere la pizza a basso impatto ambientale, riducendo al minimo i consumi della legna e l’impatto ambientale.

Fratelli La Bufala si impegna anche nella coltivazione del Basilico Napoletano in idroponica e acquaponica, un’innovativa tecnica agricola che consente un risparmio idrico del 95% rispetto all’agricoltura tradizionale, utilizzando la verticalità per ridurre lo sfruttamento del suolo e il ricorso a pesticidi e fertilizzanti. Il progetto mira a rilanciare l’immagine di un territorio martoriato come la Terra dei Fuochi e a promuovere l’uso di una varietà di basilico particolarmente resistente al calore della pizza appena sfornata.

Ma l’impegno di Fratelli La Bufala per la sostenibilità non si ferma qui. L’azienda ha infatti deciso di inserire nel proprio menù, già dal 2022, i Presidi Slow Food locali che valorizzano le eccellenze della Campania e dell’Italia, come la confettura di albicocca Pellecchiella del Monte Somma, le noci di Sorrento, la confettura di cipolla di Airola, il fagiolo dente di Morto di Acerra e il lupino gigante di Vairano. Una scelta che consolida il legame tra la visione internazionale di Fratelli La Bufala e l’amore per le proprie radici.

In questi vent’anni, l’azienda partenopea ha saputo valorizzare non solo la pizza napoletana, ma anche l’impegno sociale e ambientale, diventando un punto di riferimento per un’economia etica ed ecosostenibile. “La nostra azione mira a riqualificare i territori su cui insistiamo, in primis quello di Napoli, e a dare un’opportunità a giovani ragazzi che altrimenti potrebbero prendere strade senza futuro. Non solo la pizza napoletana, insomma, vogliamo essere anche portatori di sani principi” afferma Francesca Marotta, figlia di Geppy e marketing executive di Fratelli La Bufala.

La storia di Fratelli La Bufala dimostra che il successo commerciale può essere conciliato con l’impegno sociale e ambientale. Un esempio da seguire per le imprese di tutto il mondo, che possono trarre ispirazione dall’eccellenza della pizza napoletana e dall’etica imprenditoriale della famiglia Marotta.

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