Lo stile alimentare che normalmente viene ritenuto più efficace, e che potrebbe ridurre l’incidenza della Polmonite da Coronavirus tra la popolazione, è quello della Dieta Mediterranea, perché povera di grassi, zuccheri, sale e ricca di fibre e antiossidanti. Ma dobbiamo rinunciare ai piatti che più ci piacciono e dimenticare lasagne, dolci, fritti e pizza?
ASSIC– Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina, fondata e presieduta dalla nutrizionista italiana Chiara Manzi, ha realizzato un’indagine su un campione di oltre 900 persone, che seguono la dieta mediterranea mangiando 2 dolci al giorno, fritti, pizza e lasagne perché seguono questi 3 speciali accorgimenti:
- sostituiscono lo zucchero con un dolcificante antiossidante naturale
- riducono i grassi grazie all’uso di fibra di cicoria a catena lunga
- friggono con la tecnica dello shock termico che riduce l’assorbimento dei grassi
I risultati del questionario analizzati a partire da giugno 2020 mostrano che chi aveva seguito i consigli per un’alimentazione sana, basata sui 3 punti fondamentali proposti dalla dottoressa, per un periodo di almeno 3 mesi o superiore ha avuto un’incidenza di Covid19 quasi 3 volte inferiore rispetto a chi lo segue da poche settimane. I 3 punti chiave indicati dalla dottoressa Chiara Manzi sono illustrati nel libro Cucina Evolution corredato da oltre 200 ricette facili, veloci ed economiche, dalla carbonara al tiramisù.
Il campione analizzato è composto principalmente da donne (94,7%), tra i 50 e i 69 anni (63,6%). La popolazione oggetto del questionario, dunque, è tra quelle maggiormente esposte, sia per fascia di età, sia per genere femminile. Il 56,5% aveva iniziato a seguire questa particolare alimentazione da oltre 3 mesi, il 31,5% da meno di tre mesi e il 9,1% non aveva ancora iniziato questo stile alimentare o lo aveva sospeso.
A livello nazionale, secondo i dati ufficiali di fine luglio 2020, l’incidenza del virus misurata con tamponi tra le donne di età compresa tra 50 e 69 anni (che rappresentano la maggior parte del campione dell’indagine) è dello 0,4%.
“Gli ultimi studi ci hanno dimostrato come uno stato di eubiosi produce un’emissione di interferoni (proteine antivirali) che porta ad una maggiore protezione antivirale e alla riduzione dell’immunopatologia del contagiato. Per questo è importante mangiare sano e nutrire il nostro intestino con fibre prebiotiche, antiossidanti e polifenoli, riducendo al contempo grassi, zuccheri e sale. – Spiega la dottoressa Chiara Manzi – Da questa indagine non si possono trarre ovviamente conclusioni certe e definitive, ma senza dubbio, considerazioni basate sull’osservazione. Da quanto leggiamo dai dati, chi ha imparato ad abbinare gli alimenti e scegliere il giusto modo di cottura e lo ha applicato per almeno 3 mesi ha avuto un’incidenza inferiore di Covid19. L’obesità, infatti, costituisce un fattore di rischio anche in questo caso. Il Coronavirus entra nel nostro tessuto polmonare attraverso l’enzima ACE2, espresso sulla superficie delle cellule polmonari, del tessuto adiposo viscerale, del cuore e dell’intestino. Perciò l’obesità predispone a immagazzinare una “carica virale maggiore”.
DATI SULL’INDAGINE
56,5% consumano ricette seguendo le indicazioni della dottoressa da oltre 3 mesi, nel dettaglio:
20,5% da 1-2 anni
15,8% da oltre 2 anni
13,6% da 6 mesi-1 anno
6,6% da 3 a 6 mesi
31,5% consumano ricette seguendo le indicazioni della dottoressa da meno di 3 mesi o successivamente, nel dettaglio:
21% da 1-3 mesi
10,5% da meno di 1 mese
9,1% ancora non hanno iniziato a mettere in pratica o hanno sospeso
2,9% risposte non valide
FREQUENZA DI CONSUMO DI PRODOTTI E RICETTE DELLA DOTTORESSA
61% consumo abituale a colazione
75% consumo abituale a pranzo
75% consumo abituale a cena
SESSO
94,7% donne
5,3% uomini
ETÀ
63,6% tra i 50 e i 69 anni
22,7% tra i 40 e 49 anni
10% under 40
3% over 70
INCIDENZA DI MALATTIE CRONICHE
4,4% diabete
10% patologie cardiovascolari
INCIDENZA DI OBESITÀ E SOVRAPPESO
Dal rapporto peso altezza si evince che l’80% della popolazione osservata è mediamente normopeso o leggermente sovrappeso.