Laurel Evans: l’intervista

6 Novembre 2019
2 minuti di lettura

Autrice, volto televisivo, blogger professionale e docente di cucina: è Laurel Evans.

Texana di settima generazione è cresciuta nello storico ranch di famiglia, e come in un film, la sua avventura è partita in autostop a 17 anni per visitare tutti gli Stati Uniti, scoprendo e approfondendola sua terra in prima persona.

Dal 2004 vive e lavora a Milano. L’incontro con la cultura europea e in particolare con la cucina italiana le hanno fatto scoprire una cultura nuova e tutte le differenze con la cultura gastronomica oltreoceano.

Dal 2018 è diventata tutor di Detto Fatto su Rai2 e food editor di Food&Wine Italia.

Come nasce il tuo approccio al mondo della cucina?

Il mio approccio al mondo della cucina nasce dalla curiosità di scoprire nuovi sapori e soprattutto i sapori dell’Italia, il mio nuovo Paese, e dalla volontà di condividere con i miei amici momenti importanti. Ho iniziato a cucinare invitando a pranzo o a cena le persone che conoscevo qui in Italia per fargli assaggiare dei piatti americani, e viceversa grazie a loro, ho iniziato a scoprire la cucina italiana.

L’idea del blog, invece? 

Il blog è nato insieme all’idea del libro Buon appetito America!. Il progetto del sito (Un’Americana in cucina) nasce dall’esigenza di comunicare le mie tradizioni con il mio nuovo mondo italiano e soprattutto di stabilire un filo diretto con le persone che mi seguivano. Pubblicare un libro è un po’ come recitare in un film al cinema: il pubblico ti può vedere ma non può dialogare con te. Col blog, invece, ho iniziato a chiacchierare con le persone che mi scrivevano, mi facevano domande su una ricetta per il Thanksgiving o Halloween, oppure erano curiosi di sapere come usavo un particolare ingrediente e quant’altro. Così, oltre agli amici di tavola, ho sviluppato una comunità di amici online con cui scambiare ricette e consigli.

Texana ma ormai italiana: quanto c’è di americano nella tua cucina? 

Direi che ho mantenuto in linea di massima le basi della cucina americana. Anche se ormai la mia cucina di tutti i giorni è sostanzialmente italiana e cucino, ad esempio, tanta pasta, mi è rimasta della tradizione americana la voglia di sperimentare continuamente, di aggiungere sapori, cambiare la ricetta a modo mio e soprattutto di mescolare nei piatti ingredienti di paesi diversi. Non dimentichiamo che gli Stati Uniti sono un Paese di immigrati, quindi la cucina americana è un mix di tanti ingredienti che provengono da tutto il mondo e che vengono usati in diverse preparazioni.

Com’è stato per te l’impatto con la cucina italiana? Cosa ti è piaciuto e cosa meno? 

All’inizio, quando ho iniziato ad approcciarmi alla cucina italiana, ero un po’ intimorita perché gli italiani sono conosciuti per il loro cibo raffinato. Avevo sempre paura di scuocere la pasta o di esagerare e di sembrare la solita americana che cucina di tutto e di più. Ecco, quello che più mi ha fatto innamorare della cucina italiana sono state proprio l’eleganza e la semplicità: ho scoperto che un cibo può essere buono senza ricoprirlo con troppe salse o intingoli. L’unica cosa che non apprezzo molto della cucina italiana sono i dolci, preferisco come gusto quelli americani.

Il 28 novembre si celebra il Giorno del Ringraziamento: Quale ricetta suggeriresti?

Non posso non suggerire il tacchino ripieno, sul mio blog trovate tutte le ricette per preparalo in modi diversi. Sembra un piatto complicato, ma in realtà è un po’ come fare il pollo arrosto solo che ci vuole più tempo. È un piatto davvero festoso, buono e saporito, quindi suggerisco di provarlo almeno una volta.

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